La Storia

``Sergio Mottura pioniere e visionario``

1933

Alessandro Mottura, ingegnere civile piemontese, acquista la tenuta.

1963

Sergio Mottura, all'età di 21 anni, si trasferisce da Torino a Civitella d'Agliano e inzia a dirigere l'azienda.

1968

Viene piantato il primo vigneto moderno dell'azienda, in località "Ombrico". Il Grechetto che viene messo a dimora deriva da vecchie viti "maritate", coltivate in una delle 21 mezzadrie aziendali.

1970

Nasce il vigneto "Poggio della Costa".

1984

Viene prodotta la prima annata di Spumante Metodo Classico.

1990

Primo anno d'imbottigliamento, vengono confezionati i vini Orvieto Secco e Grechetto "Poggio della Costa".

1991

Inizia la conversione dell'azienda al Biologico, che si completerà con l'ottenimento della certificazione nel 1996.

1994

Le prime 5 barriques marchiate "Louis Latour" vengono riempite con il Grechetto d'annata.

2003

Esce la guida dei Vini d'Italia 2004, edita da Gambero Rosso e Slow Food. Il Grechetto "Latour a Civitella" è il primo vino bianco del Lazio a ottenere il riconoscimento dei 3 Bicchieri.

2005

Il tappo a vite "Stelvin" si affianca al tappo sughero nel confezionamento di tutti i vini bianchi

2012

Sergio Mottura è nominato "viticoltore dell'anno" nella guida dei Vini d'Italia edita dal Gambero Rosso.

2018

Viene introdotto il Tannino di castagno nella lotta alla peronospera, in sostituzione del rame.

La Tenuta

``Radici Profonde, Futuro Autentico``

Nel cuore vibrante della Tuscia viterbese, dove i confini sfumano tra Lazio e Umbria. È qui che sorge la Tenuta di Sergio Mottura, con i suoi 37 ettari di rigogliosi vigneti. Un paesaggio agricolo incastonato in un mosaico di 120 ettari che abbraccia oliveti, campi di cereali, prati e boschi, creando un ecosistema di biodiversità e bellezza. A breve distanza, le rive del Lago di Bolsena, il gigante vulcanico che segna l’anima dei suoli con la sua storia millenaria, offrono un ricco retaggio geologico che si traduce in vini dal carattere inconfondibile.

In un’epoca di svolta, con la fine della mezzadria che richiedeva una nuova visione produttiva, Sergio Mottura emerge come pioniere, infondendo vita nuova nella tradizione vinicola di queste terre. La sua tenuta diventa un baluardo di dedizione alla cultura vinicola autoctona, con l’Orvieto DOC a simboleggiare l’eredità storica e il Grechetto a rappresentare la scommessa audace per il futuro. 
Sergio Mottura, affascinato dal Grechetto fin dal suo arrivo, ha captato l’essenza e il potenziale di questa varietà, concentrandosi sulla sua espressività olfattiva e sulla vigorosa intensità gustativa, scoprendo, innamorandosene, la sua vibrante longevità.

Attraverso anni di lavoro appassionato e di studi meticolosi, Sergio Mottura ha elevato il Grechetto a simbolo dell’eccellenza della sua azienda, creando un legame indissolubile che intreccia la storia del vitigno con quella della terra da cui nasce. Oggi, quel legame si è trasformato in un connubio perfetto, testimoniando l’armonia tra il lavoro dell’uomo e la generosità della natura, e consacrando il Grechetto come emblema vivente della Tenuta Mottura e del suo inestimabile territorio.

1933

La Cantina

Civitella d'Agliano

La produzione vitivinicola della Tenuta si articola attraverso due poli aziendali, distanziati da un breve tratto di quattro chilometri, che insieme tessono il ciclo vitale dei vini, dalla terra alla tavola.
Il primo, situato nell’arteria di strada Ombricolo, batte al ritmo dei vigneti circostanti, essendo il nucleo operativo dove le uve vengono accolte per iniziare il loro viaggio trasformativo. Qui, nel 1998, è sorto uno stabilimento moderno e funzionale, dotato di tecnologie avanzate per la vinificazione, l’imbottigliamento, il confezionamento e lo stoccaggio, con una capacità di 2500 hl. Un impianto fotovoltaico garantisce l’autosufficienza energetica, mentre le acque reflue sono trattate con sistemi di fitoevapotraspirazione.

Il secondo fulcro dell’azienda si trova nel cuore di Civitella d’Agliano. La Cantina storica, incastonata in un palazzo seicentesco che fu per secoli l’anima della Tenuta, oggi è il luogo dedicato all’elevazione del vino. Qui, nelle viscere della terra, si estendono grotte di tufo che offrono un santuario ideale per l’affinamento dei vini fermi in barrique e acciaio, nonché per la maturazione dello Spumante in bottiglia, grazie a una temperatura eternamente stabile di 12°C. Questo edificio, carico di storia e di racconti, accoglie oggi anche l’agriturismo La Tana dell’Istrice e gli spazi destinati a visite e degustazioni, offrendo un’esperienza immersiva nella cultura e nella tradizione vitivinicola della Tenuta.

La Sostenibilità

``Oltre il biologico``

Verso la fine degli anni ’80, Sergio Mottura si trovò davanti a un bivio cruciale che avrebbe ridefinito il futuro della sua attività agricola. Le esperienze accumulate lavorando su un variegato mosaico di colture avevano maturato in lui la consapevolezza profonda che era giunto il momento di porre la natura al centro del suo progetto. La svolta arrivò nel 1991 con l’introduzione del Regolamento n. 2092/91 della Comunità Europea, un’epoca che segnò l’alba della produzione biologica nell’agricoltura europea. Questo regolamento fornì il quadro per rivoluzionare l’ approccio verso pratiche agricole più armoniose e rispettose dell’ambiente.

Dopo un periodo quinquennale di transizione, la Tenuta fu ufficialmente riconosciuta nel 1996 per le sue pratiche biologiche. Da quel momento, l’azienda ha abbracciato con vigore un ethos di coltivazione che favorisce il rispetto e l’equilibrio ecologico. Tecniche come l’inerbimento spontaneo, l’assenza di fertilizzanti chimici, l’adozione di soluzioni naturali come il tannino di castagno e gli atomizzatori “a recupero” hanno segnato una nuova era nella storia dell’azienda. Queste pratiche, eseguite con cura manuale da un team dedicato, riflettono l’impegno verso la custodia attenta della terra.

Ora, mentre l’impulso normativo per l’agricoltura biologica inizia a stabilizzarsi, l’attenzione si sta spostando verso una concezione più ampia di sostenibilità, che abbraccia dimensioni ambientali, economiche ed etico-sociali. La Tenuta Mottura si sta attivamente impegnando per integrare tre decenni di esperienza biologica in un contesto più vasto, mirato non solo alla protezione del suolo ma anche all’adozione di standard sostenibili su tutti i fronti. Questo approccio testimonia l’evoluzione di un impegno che trascende la semplice coltivazione, rivolgendo lo sguardo a un futuro in cui l’armonia con l’ambiente diventa la pietra angolare di ogni decisione aziendale.

Wine & Spirits Follow us on instagram

Made with love by Qode Interactive